Misure precauzionali personali: ieri e oggi

Quali sono stati i principali cambiamenti apportati dalla revisione del diritto di protezione dei minori e degli adulti nell’ambito del mandato precauzionale? Lo abbiamo chiesto a Daniela Clément dell’Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) di Seeland, canton Berna.

Da 10 anni le autorità di protezione degli adulti convalidano mandati precauzionali. Che bilancio tracciate? Come si è affermato il nuovo strumento giuridico nella prassi?

Daniela Clément: Dal 2013 registriamo un costante aumento dei mandati precauzionali sottoposti all’APMA per la convalida. Ciò nonostante, notiamo che molte persone si ripropongono di redigere il mandato, ma poi non lo fanno. Veniamo a conoscenza di numerose situazioni con persone che perdono la loro capacità di discernimento e non hanno adottato alcuna misura precauzionale personale. Spesso non si tratta di una decisione consapevole il fatto di non mettere nero su bianco le proprie disposizioni personali.

Nella maggior parte dei casi, l’APMA è in grado di convalidare i mandati precauzionali senza incontrare ostacoli significativi. Dopo la convalida, essa non è più chiamata a svolgere alcun ruolo attivo: la responsabilità di occuparsi della persona bisognosa di un sostegno ricade sulla persona designata nel mandato. Tuttavia, questa persona o anche soggetti terzi possono rivolgersi all’APMA qualora gli interessi del mandante non siano tutelati. Questo, comunque, accade raramente.

Riassumendo, direi che l’istituzione del mandato precauzionale è sulla strada giusta per affermarsi come strumento pienamente efficace.

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Prima che entrasse in vigore il nuovo diritto di protezione degli adulti, cosa comportava per una persona l’incapacità di discernimento?

Daniela Clément: All’epoca non esisteva uno strumento precauzionale specifico. Di norma, l’autorità tutoria doveva istituire una curatela affinché la persona incapace di discernimento fosse adeguatamente rappresentata sul piano legale. Ma questo non accadeva sempre: se altre forme di assistenza si rivelavano sufficienti, le autorità non venivano coinvolte.

Cosa viene spesso tralasciato nella stesura di un mandato precauzionale?

Daniela Clément: La legge prescrive che, in linea di principio, la persona designata ha diritto a un indennizzo per le spese necessarie. Il mandato precauzionale può contenere disposizioni precise in tal senso, ma molti dimenticano di inserirle. In assenza di indicazioni, spetta all’APMA stabilire un indennizzo adeguato.

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